PUBBLICAZIONI SAGGISTICA

Leo Valiani
ATTI DEL CONVEGNO
a cura di Edda Serra

pubblicato in settembre del 2014

 
Edda Serra

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Copertina «Leo Valiani»     A proposito di Leo Valiani, l’intellettuale e uomo politico ben presente nel tessuto drammatico della storia italiana del secolo scorso, ben poco si è parlato o fatto a Trieste e nella nostra regione, pur essendo diverse le ragioni che avrebbero dovuto dare vita ad una iniziativa di richiamo se non altro della memoria, essendo egli fra l’altro fiumano, uno dei tanti di lingua e cultura italiana che hanno diritto di memoria, ed essendo animato nelle sue scelte da una forte tensione morale avvertita e rispettata anche dagli avversari, ed era un intellettuale ammirato.

     Numerose sono state invece altrove le iniziative in questi ultimi anni attraverso le quali ne sono state ricordate e studiate l’opera e la figura, in particolare a Milano, dove visse a lungo, ormai assorbito come esperto all’interno della Banca Commerciale Italiana, grazie anche al fiuto del direttore Raffaele Mattioli, che di fatto era un umanista. Anche Trento ha dato avvio ad una ricca occasione di studio, un ampio convegno di cui sono già pubblicati gli atti.

     A renderlo particolarmente noto al pubblico italiano erano stati i suoi fitti ed accesi o addirittura infuocati interventi sul “Corriere della sera” negli anni del terrorismo, gli anni di piombo della Repubblica. Più che le scelte precedenti, che lo avevano visto passare dal socialismo al comunismo, alla rivoluzione democratica del partito d’azione.

     A compensare la disattenzione l’Istituto Giuliano di Storia Cultura e Documentazione ha promosso una giornata di studio a lui dedicata che ha visto protagonista uno dei giovani cultori di storia contemporanea, collaboratore dell’Università di Milano, Andrea Ricciardi, autore di un volume dedicato alla formazione di Leo Valiani, cui continua a dedicare la propria attenzione di studioso; ed accanto a lui, alcuni studiosi ben noti a Trieste e non solo, Fulvio Salimbeni, Fulvio Senardi, Roberto Spazzali, Stelio Spadaro, con il coordinamento di Edda Serra, che dell’iniziativa è l’ispiratrice.

     Due sono stati gli approcci dei relatori, uno di carattere generale, con i contributi di Andrea Ricciardi: “Leo Valiani, un uomo del Novecento tra politica e cultura” e di Fulvio Salimbeni: “Leo Valiani tra storia e storiografia”; l’altro rivolto a problematiche specifiche, con le relazioni di Fulvio Senardi: “La dissoluzione dell’Austria-Ungheria nella prospettiva di Leo Valiani”, di Stelio Spadaro con l’intervento su “Leo Valiani e la cultura civile di Fiume”, e il contributo di documenti epistolari di nuovo reperimento nei nostri archivi fornito da Roberto Spazzali: “… agli amici triestini. Brevi note di corrispondenza fra Leo Valiani, Giuliano Gaeta e Umberto Felluga (luglio 1944 – febbraio 1945). Nell’incontro realizzato nel gennaio 2012, nella nuova sede della Libreria Internazionale Fenice, ha trovato spazio la presentazione del volume di recente pubblicazione, di ben 598 pagine che raccoglie una ricca scelta dei suoi scritti “Leo Valiani tra politica e storia. Scritti di storia delle idee (1939-1956), a cura di David Bidussa, edito negli Annali della Fondazione Gian Giacomo Feltrinelli, Milano 2008.

     A voler fare un bilancio l’incontro naturalmente aperto a tutto il pubblico è stato per i più giovani forse occasione di una scoperta interessante, per la generazione più adulta di una riscoperta. L’importanza dell’incontro non è da poco, soprattutto nella prospettiva dell’istanza prima dell’Istituto Giuliano di tramandare memoria di uomini, opere e valori, e ancora prima di farli conoscere.

     Leo ValianiNel presentare con una certa emozione gli atti della giornata di convegno non posso rinunciare a sottolineare oggi, 2012, la tensione morale che ha animato Leo Valiani, oggi si può dire assente nella attuale società civile e politica, che di tale mancanza soffre duramente, e la sua cultura, a sua volta tradotta in scelte pragmatiche, in azione responsabile appunto, in situazione. Facile il richiamo a questo punto al pensiero mazziniano.

     Ma l’itinerario di Leo Valiani -Weiczen è ben più articolato, ha tempi diversi, ed ha radice nel suo essere uomo di confine, necessariamente formato cioè alla complessità e al confronto; perciò dotato – anche - di competenze linguistiche eccezionali, che ne fanno prima lettore in varie lingue e poi testimone – in lingua italiana – delle istanze politiche di tutte le parti in gioco e delle premesse storiche relative che la storiografia italiana ha tendenzialmente ignorato nell’interpretare le vicende in particolare della regione Giulia nel corso del Novecento. Una ricerca la sua di chiarezza e di concretezza nel leggere il presente, per capirlo nel suo generarsi.

     E a proposito di Trieste, va ricordato che la stessa città a breve distanza dalla conclusione del secondo conflitto mondiale da cui usciva traumatizzata si era vista proporre organizzata dal Circolo della Cultura e delle Arti e dal Comune una nutrita serie di incontri interpretativi delle drammatiche vicende del secolo, invitando i più autorevoli nomi della storiografia italiana del secolo. Ma nessuno di questi incontri, pur affollato e seguito con la passione che viene dall’esperienza sofferta ha avuto tanta adesione come quello con Leo Valiani, nelle cui parole si riconoscevano finalmente tutti, anche chi si era trovato di posizione ideologica diversa o addirittura opposta. E Valiani sarebbe ritornato ancora a Trieste.

     Mario SimonovichL’istanza prima dell’Istituto Giuliano di Storia Cultura e Documentazione è quella di far conoscere e rendere vivi, e di tramandare memoria di uomini, opere e valori di questa realtà che è la regione Giulia, malgrado lo spostamento di linee di confine che frantumano e magari dissolvono realtà secolari; è realtà culturale con proprie connotazioni di cui qualcuno oggi superficialmente vorrebbe cancellare anche il nome, come se non avesse storia.                               

               

     Perciò accanto agli atti, e in premessa a questi stimo opportuno segnalare la recensione del convegno a firma di Mario Simonovich immediatamente pubblicata sulla rivista fiumana «Panorama» (Fiume - Rijeka, gennaio 2010), e come allegato l’intervista da lui proposta in occasione dell' incontro alla sottoscritta e al prof. Fulvio Senardi.


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