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L'INCANTO LIRICO DELLA PITTURA

di Tino Sangiglio

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L'INCANTO LIRICO DELLA PITTURANon l'arte come impostura, non come raggiro - che troppo spesso la mercenaria condiscendenza di una critica fatta di vaniloquio e di polilalìa asseconda e attesta - ma come espressione di autentica poesia che solo i veri artisti sanno creare e riversare nelle loro opere. Ed è proprio la poesia trasfusa nella pittura che sta alla base di questi scritti di Sangiglio che pur nella loro sinteticità vibrano di appassionata tensione verso le forme più alte che l'arte può attingere quando diventa un tutt'uno con la poesia in una dimensione unitaria ove le potenze e le valenze espressive dell'una e dell'altra si equivalgono e si compenetrano. É in quest'ottica da sempre privilegiata che Sangiglio situa e analizza un cospicuo mannello di autentici artisti triestini con un commento che, lontano dalle ambiguità di linguaggi cifrati quanto vacui, evidenzia il cerchio magico entro il quale si muovono e agiscono personalità tanto diverse tra loro per pensiero e per creazione ma così vicine, così legate, così contigue al binomio inscindibile pittura - poesia: da Brumatti a Mascherini, dai fratelli Daneo a Cernigoj, da Cerne a Toni Guacci, da Carà a Rosignano, da Ponte alla Metallinò, da Chersicla a Famà, solo per citare alcuni.

Tino Sangiglio, nato a Salonicco, in Grecia, nel 1937, ha svolto la propria attività professionale a Trieste dove in particolare per quasi dieci anni è stato Direttore delle Istituzioni Culturali del Comune e poi per vari anni dei Servizi Demografici municipali. È tra i più noti neogrecisti a livello europeo e ha ampiamente tradotte la poesia greca TINO SANGIGLIOmoderna da Kavafis a Seferis, da Ritsos a Elitis fino alle ultime generazioni poetiche con diverse antologie e sillogi di singoli autori e con il parallelo supporto di numerosi contributi critici. I suoi interessi culturali spaziano anche in altri campi istituendo con il neogreco un rapporto di organica interconnessione: ha tradotto gran parte dei lirici della Grecia classica, è attivo nel settore della francesistica (con al centro studi su Baudelaire e Villon) e della ricerca storica (con particolare riguardo alla Rivoluzione francese e ad alcuni suoi momenti fondamentali come Marat e Babeuf), ha pubblicato poesia e prosa, scrive di letteratura e di arte, collabora alla stampa enologica specializzata con specifica attenzione agli aspetti umanistici del settore. Dal 1988 dirige la rivista di argomenti letterari "Il banco di lettura".

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